Sarà un mese di settembre 2025 caratterizzato da diversi scioperi. Previste ben 66 manifestazioni di protesta. Maurizio Landini spiega perché.
Dopo gli scioperi di agosto, anche il mese di settembre 2025 non sarà da meno. Anzi. Per il mese appena iniziato sono previsti ben 66 eventi di protesta, soprattutto nel settore del trasporto pubblico locale, ferroviario e aereo. In questo senso, il numero uno della CGIL, Maurizio Landini, aveva già annunciato e spiegato le ragioni di tale situazione.

Scioperi a settembre 2025: 66 proteste
Gli scioperi a settembre 2025 saranno decisamente fuori controllo. Sono, infatti, previsti ben 66 scioperi, dei quali 14 nazionali nel mese appena iniziato. Ad essere colpiti saranno soprattutto i settori del trasporto pubblico locale, ferroviario e aereo. Ma non solo.
Il 3 settembre è previsto uno sciopero di 24 ore in seno al Ministero della Giustizia: a fermarsi saranno tutti i direttori del ministero operanti sul territorio nazionale. Dalle 21 di giovedì 4 settembre e fino alle 18 di venerdì 5, invece, ci sarà sciopero nazionale del settore ferroviario. Giornata di protesta il 6 settembre per quanto riguarda gli aerei.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, invece, stop per le agitazioni nella giornata del 15 settembre. Il giorno seguente, invece, sarà sciopero nazionale di 24 ore per tutto il personale non dirigente precario presente presso il Ministero della Giustizia. 16-17 saranno problematici per il trasporto di merci su rotaia, con una giornata di protesta indetta dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri e Fast Confsal. Il 22 settembre toccherà alle scuole mentre il 26 nuovamente al settore aereo.
Le parole di Landini
Per alcuni, la questione sciopero è già fuori controllo con Maurizio Landini nel mirino dei critici. In questa ottica, in tempi non sospetti, già ad agosto, il leader della CGIL aveva spiegato la necessità di protestare e agire per i diritti dei lavoratori. “Nel mese di settembre in tutta Italia andremo a fare volantinaggi, a convocare assemblee, a parlare in tutti i luoghi in cui ci sono persone che lavorano negli appalti, perché vogliamo che si stabilisca che le persone che fanno lo stesso lavoro abbiano lo stesso salario, gli stessi diritti, le stesse tutele”, erano state alcune delle dichiarazioni di Landini.